Il presidente del Comitato Regionale Fip Veneto, Roberto Nardi, a nome dell’intero movimento cestistico della nostra regione condanna con la massima severità quanto accaduto lunedì sera in occasione della gara del campionato Under15 Silver tra NUOVO L’ARGINE 2001 e BK SPORTSCHOOL valida per il girone Oro provinciale di Vicenza: l’aggressione da parte di un genitore all’arbitro, una giovane ragazza.
“Il primo pensiero va alla ragazza – le parole di Nardi – che voglio incontrare personalmente quanto prima per esprimere la solidarietà di tutto il basket veneto e la forza per continuare ad alimentare questa bella passione per il basket. È intollerabile che nel 2023 accadano ancora episodi di una simile gravità, che superano ogni forma di comprensione e che sono soltanto da condannare, in modo ancora più pesante considerando che parliamo di una partita di settore giovanile”.
Anche alla luce di quanto accaduto, è volontà del Comitato regionale far partire un programma di formazione e di educazione nelle palestre venete: “Il nostro sport non vuole mettersi in luce per episodi di questo tipo – continua Nardi – Ecco perché faremo partire quanto prima un Programma di Formazione al tifo per educare quanti seguono le partite di basket a un comportamento corretto e rispettoso nei confronti di tutti i protagonisti in campo”.
Ferma la condanna anche da parte del Comitato Italiano Arbitri del Veneto, guidato da Paolo Benedetti: “Si tratta di un episodio gravissimo – le parole del Responsabile del CIA regionale – al di là del genere o della categoria. Ho già avuto modo di parlare con la ragazza e le ho espresso il massimo sostegno da parte di tutto il settore e le siamo vicini in questo momento. Già mesi fa mi sono già esposto in prima linea per sensibilizzare gli organi competenti per una importante riforma della giustizia sportiva volta a tutelare la nostra categoria e penalizzare maggiormente simili episodi che minano la passione dei nostri ragazzi. Non è tollerabile la violenza fisica ma neanche quella verbale. Molte volte gli arbitri sono ragazzi di pari età dei giocatori o poco più grandi, stanno imparando e possono sbagliare come sbagliano i canestri i giocatori, ma questo non è un pretesto per insultarli o sfogare le proprie ire. La palestra non è una zona franca dove si può fare quello che si vuole, siamo persone prima di sportivi e tutti si devono comportare come tali”.
Il Comitato Regionale Veneto comunica inoltre che si stanno valutando tutte le possibili strade da percorrere anche in sede giudiziale, sia sportiva che penale.